Chiesa di S.Maria della Grotta

S. MARIA DELLA GROTTA

S. Maria della Grotta, Monastero e Abbazia di rito greco secondo la regola di San Basilio, è stata tra le prime fondazioni cristiane di Marsala.

Molte terre coltivabili e zone edificabili, furono assegnate dal 1101, dalla Regina Adelaide, reggente per il conte Ruggero, futuro re di Sicilia, all’ordine dei Basiliani. Ma risulta che alla fine del XII secolo l’Abbazia fosse sprovvista di monaci e di Abate così che nel 1196 la regina Costanza la unificò con la omonima chiesa palermitana, con il beneplacito di Papa Innocenzo III, nel 1199.
Questo Monastero passò di mano in mano. Nel 1550 Carlo V lo consegnerà all’Ordine dei Gesuiti e dopo un periodo di vacatio passa sotto le cure dei frati minimi di San Francesco di Paola che poi l’abbandonarono cedendolo nuovamente ai Gesuiti fino alla loro espulsione avvenuta nel 1767.
Concesso all’Ordine dei Cavalieri della Costantiniana di San Giorgio, ritorna nuovamente ai Gesuiti fino al loro scioglimento per poi passare al demanio dello Stato e poi alla Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia occidentale.

Un’area era segnata da numerose grotte e profonde latomie, denominate del Romito o delle Zitelle, dentro le quali si produceva il salnitro per la produzione della polvere da sparo.

La torre normanna, di cui rimangono esili tracce, sembra sia stata costruita, tra l’IX ed il XII secolo, per custodire l’entrata alle grotte, segnando inoltre l’accesso al Santuario sotterraneo.

Le grotte nel tempo hanno subito molte trasformazioni ma sono tre le fasi importanti rilevate: necropoli punica, latomie e necropoli paloecristiana, con gli ipogei, nicchie e tabelle funerarie, affreschi svaniti, lucernai, pavimentazioni risalenti al XVI sec., e tombe del XVIII- XVI.




S.Maria della grotta - apri

Grotta destra - apri

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