Necropoli

LA NECROPOLI

La sepoltura di fine VII secolo e di fine VI secolo a.C. era prevalentemente ad incinerazione oltre che ad inumazione in sarcofagi di pietra.

 
TOFET O TOPHET

Le prime notizie del Santuario del Tofet ci giungono da J. Whitaker che ne pubblicò nel 1921. Risale al periodo più antico dell’insediamento fenicio.
Le prime testimonianze di culto si riscontrano intorno al VIII secolo a.C., data in cui il Santuario sarà incluso all’interno della cinta muraria.
La struttura del Tofet si riferice ad un tipo di santuario fenicio i cui resti si ritrovano in una parte coloniale d’occidente: Africa Settentrionale, Sicilia occidentale, Sardegna.
Luogo di culto, un Santuario a cielo aperto. Si tramanda che sia stato adibito a sacrifici animali e umani.
Il suo nome è stato preso dall’Antico Testamento … far passar per il fuoco …, riferito ai vasi trovati nel terreno che conservavano i resti combusti.
Questi contenitori chiamati urne o vasi funerari sono in terracotta di produzione punica locale, gli stessi tipi dedicati all’uso domestico.
Sono brocche, anforette, pentole contenenti oltre alle ceneri, piccoli gioielli e amuleti.
L’esercizio del culto rimarrà presente per tutto il IV secolo a.C. L’archeologia del Santuario, con le sue steli in pietra, le sue iscrizioni, i suoi vasi in terracotta può essere considerata la più ampia fonte d’informazioni e di notizie della città.
Sono iscritti nomi e genealogie d’abitanti e documentazione dell’arte tecnica della scultura e del disegno, iconografie divine, elementi di costume e artigianato.

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