Mostra

CARLO FORNARA. Alle radici del Divisionismo 1890-1910

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A cura di Annie-Paule Quinsac
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Casa de Rodis, Domodossola 28 maggio- 20 0ttobre 2019

La mostra, che conclude le celebrazioni per il cinquantenario della morte di Carlo Fornara (1871-1958), è incentrata sui due decenni più cruciali della parabola dell'artista, l'ultimo dell'Ottocento e il primo del Novecento, 1890-1910.
In trentacinque oli e sedici opere su carta si propone al visitatore un ripensamento della stagione più intensa di Fornara nella produzione e nei riconoscimenti, in parallelo alla genesi e l'apice del divisionismo in Italia.

Le opere sono presentate dall'alto al basso della palazzina – ovvero dall'attico al seminterrato – poiché si doveva tener conto dalla struttura medioevale di quella casa privata, scrigno insuperabile per chi vuole penetrare nell'animo dell'artista attraverso il suo ambiente e la sua luce.

1. ATTICO. 1890- 1895/96
Dall'ultimo anno del magistero di Enrico Cavalli alla Scuola di Belle Arti di Santa Maria Maggiore al rientro in patria dopo il primo viaggio a Lione; ritratti e paesaggi.

2. SECONDO PIANO. 1895- Agosto 1898
Dal secondo viaggio in Francia (Lione-Parigi) al mese a Maloja dai Segantini, o da un divisionismo empirico di matrice francese alla scoperta della tecnica e della visone Segantiniana- Da En plein air (1897) a L'aquilone (1902-1903)

3. PRIMO PIANO. 1903-1910
L'eredità della tecnica Segantiniana, il rifiuto del simbolismo, l'influenza della fotografia e il ritorno ad una visione verista della Valle Vigezzo, "Giardino d'Armida"

4. SEMINTERRATO. Opere su carta
Saletta in fondo: Schizzi a china, riprese dal vero, quasi tutte anteriori al 1900.
Sala d'ingresso: disegni realizzati con lentezza, premeditati quasi come i dipinti, fine a sé stessi, in cui tende a dominare l'elemento simbolista.

 
La scelte delle cinquanta opere, icone della produzione dell'artista tra le quali sei sono state pulite e ripristinate in preparazione dell'esposizione Rocce [1900-1902], Crana[1904] Luci e Ombre[1904], Fontanalba[1904-1906] , Fine d'autunno in Valle Maggia[1908], - tutte tranne Splendore d'Ottobre [1897] - esposte al primo piano- vuole dare al visitatore la possibilità di ripensare il percorso dell'artista alla luce di quelle che furono le radici della sua pittura: il suo mondo vigezzino, in primis, il divisionismo a seguire e la posizione in bilico nell'arte del Novecento, secolo che gli sfuggiva per premesse estetiche e filosofiche, in cui gli toccò trascorrere ben 68 anni della sua lunga vita.

Si ringraziano le Signore Paola e Stella Poscio, senza la dedizione e fattiva collaborazione delle quali, né la mostra né il Tour Virtuale si sarebbero potuto realizzare.
Un sentito grazie pure a tutti coloro, privati o enti, ai quali si deve la qualità della rassegna.

© Toni Garbasso